venerdì 28 novembre 2008

'Piano salva risparmi' basterà?

Articolo preso dal sito di Italia dall'estero. cerca il mio commento tra i commenti al post.

ROMA - Anche se il “sistema bancario italiano è solido” e l’Italia si trova in una “situazione differente”, il governo di centrodestra di Silvio Berlusconi ha approvato ieri d’urgenza un decreto legge con misure per affrontare i colpi di coda dello tsunami finanziario internazionale.
Dopo un consiglio dei ministri straordinario e alla fine di un’altra giornata catastrofica per la Borsa di Milano (-5,72%), è stato lo stesso Berlusconi che, in una conferenza stampa nella quale ha usato tutto il suo carisma per trasmettere fiducia, ha presentato ai giornalisti il cosidetto “piano salva risparmi” per garantire la stabilità delle banche e dei risparmiatori.
Il piano prevede che al fondo di garanzia di 103.000 euro esistente attualmente in Italia per i depositi dei conti correnti, che è il più alto d’Europa e che è un fondo privato formato dalle banche stesse, si sommi la garanzia pubblica, ovvero il denaro dello Stato. A differenza di quanto fatto da altri paesi europei, il decreto italiano non prevede la nazionalizzazione delle banche sull’orlo del fallimento, ma solo aiuto finanziario da parte del governo.
“Se manca capitale in una banca lo mette il governo, ma non in una logica di nazionalizzazione, bensì di appoggio. La gestione della banca rimane privata”, ha spiegato nei dettagli il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, che ha insistito che il decreto “non serve” perchè il sistema bancario italiano “è sufficientemente patrimonializzato e sufficientemente fornito di liquidità”.
“Non permetteremo che nessuna banca fallisca. Se dietro una banca c’è lo Stato, la banca non fallisce. Abbiamo fatto un decreto legge che pensiamo non sarà necessario applicare perchè le banche si salvano da sole. Il vero obiettivo è che le banche siano così forti e dotate di fondi con liquidità da continuare a rifornire di questa l’economia”, ha spiegato.
Berlusconi ha detto la stessa cosa, ma in modo più diretto. “Nessuna banca italiana fallirà, nessun risparmiatore corre rischi e nessuno perderà un solo euro”. Per tranquillizzare l’opinione pubblica di volta in volta più preoccupata il Cavaliere ha insistito nel differenziare l’Italia dal resto del mondo grazie alla “solidità” del suo sistema bancario. “Noi non ci troviamo nella situzione di altri paesi. La crisi si è sviluppata negli Stati Uniti e soprattutto nei paesi del Nord Europa che erano pieni di prodotti americani tossici”, ha assicurato il premier, utilizzando un linguaggio chiaro, diretto e comprensibile. “Gli italiani devono stare sereni”, ha aggiunto fiducioso, e ha invitato a non ritirare il danaro dalle banche: “Non credo che il materasso sia una cassaforte migliore del sistema bancario italiano”.

1 commento:

Salla88 ha detto...

Il messaggio era doveroso da pare del capo del governo. Forse per la prima volta ha fatto il suo dovere.
Ovviamente nessuno dice che la banca Italiana (per intenderci quella che doveva stampare le lire e adesso stampa i nostri euro) non è Italiana, per questo il debito pubblico rimane la piaga del nostro paese. Non possiamo fare manovre per risolvere il problema ma solo limitare i danni.
Questo piano salva risparmi va a dare agevolazioni con un massimo di 1000 euro, a famigli che davvero non sanno che fare per sopravvivere. Peccato che la detassazione della tredicesima non sia compresa.
Quale sarebbe una soluzione?
Trovare fonti economiche ingenti per mettere in cantiere le opere pubbliche e dare un lavoro ben pagato e serio a milioni di disoccupati italiani, che rispenderebbero i loro soldi e farebbero girare l'economia. Avessimo la nostra banca Italiana che ci presta il denaro senza strozzarci non sarebbe un problema.
Se i soldi non ci sono, non possono girare. Qualcuno se lo deve mettere in testa. Stiamo facendo la fine dei paesi Africani, ovvero offocati dal loro debito pubblico.